La mia personale Guerra contro gli Asini - Risposta a quelli che dileggiano il Network Marketing senza parlare di contenuti

09.05.2014 17:43

Quella che segue, è una lettera di chiarimento, che ho scritto personalmente  a tutti quei Signori (di seguito ASINI) che, scrivono sui propri blog articoli negativi sul Multi Level Marketing.

Evidentemente ne hanno la facoltà ma credo, sia etico da parte loro, consentire l’apertura di un dibattito sereno, per poter approfondire i diversi temi sull’argomento.

Invece cosa fanno loro? Con un delirio di onnipotenza ti mettono in “revisione” e non ti pubblicano il tuo commento perché non è aderente alle cose che pensano loro.

Ed io cosa ho fatto? Sono andato a cercarmi i loro indirizzi internet, dove potevo accedere, e gli ho scritto nei termini che seguono:

 

Gentile Signora,

Egregio Signore,

sottolineo con grande sgomento che lei ha scritto un articolo sul MLM senza inserire alcun contenuto oggettivo, ma semplicemente cercando di trasferire alcune sue personalissime impressioni, sui comportamenti di coloro i quali decidono di affrontare questa impresa come soluzione professionale per il proprio futuro.

Questo comportamento, accoppiato alla sua volontà di non confrontarsi, denota la totale ignoranza sull’argomento.

Siccome sono una persona non più giovanissima (ho 53 anni), ricordo che quando andavamo a scuola e non eravamo preparati su di un argomento, i maestri /professori ci dicevano che eravamo asini.

Ecco, lei è un ASINO. (utilizzo il maschile perché, secondo me, Asina non rende l’idea come ASINO).

Cercherò di farle un po’ di chiarezza in modo da evitare, contrariamente a lei, il dileggio gratuito, nella speranza che abbia un minimo di umiltà per apprendere qualche minimo concetto che le possa consentire di pubblicare, la prossima volta, qualcosa di utile alla collettività.

Per prima cosa va detto che, oggi, un sacco di persone si occupano di Multilevel Marketing o Marketing Multilivello, o Network Marketing (alcuni lo chiamano, molto più dolcemente, Marketing Relazionale) – per comodità MLM.

Con la conseguenza che ci “campano” molte famiglie spesso con un tenore di vita molto, molto elevato – per questo io al suo posto rispetterei le loro scelte, almeno per educazione!!

Come secondo elemento, lei deve sapere che, in Italia, il tema è stato normato  nell’agosto 2005 con la legge n° 175, avente come obiettivo dare quelle chiare differenze che in Italia necessitavano.

Vediamo di affrontare alcuni temi per i quali lei ha dimostrato, una totale confusine:

 

CATENE DI S.ANTONIO? PIRAMIDI? NETWORK MARKETING?

Cercherò di non usare termini giuridici e proverò ad essere il più semplice possibile in maniera tale che anche le gli ASINI  possano capire:

 

CATENE DI S.ANTONIO normalmente si basano su fatti emotivi e servono semplicemente per fare girare delle informazioni a vantaggio di qualcuno.

Una volta si usavano le lettere, oggi si usano gli sms o le mail – normalmente in questo caso i soldi non centrano nulla.

Es. ricevi questa mail (o sms) perché qualcuno ti vuole bene. Se vuoi che il bene che hai ricevuto si manifesti concretamente, manda la stessa mail a 10 amici a cui vuoi bene.

L’obiettivo è intercettare i numeri di telefono o gli indirizzi mail per costituirne delle banche dati da poter rivendere.

La strada percorsa è l’emotività, cioè agire sulla paura che possa accadere qualcosa di sfigato….chiaro?? solo emotività !! (Questo è vietato per legge)

 

PIRAMIDI o SISTEMI PIRAMIDALI sono basati su fatti finanziari.

La legge chiarisce che sono illegali perchè “a fronte di un esborso economico non ricevi un bene in cambio”.

Un caso esemplare ce lo diede il famoso Bernard Madoff che fu arrestato nel 2008 per una enorme frode (https://it.wikipedia.org/wiki/Bernard_Madoff).

Ovviamente tutto parte dal cosidetto Schema Ponzi (https://it.wikipedia.org/wiki/Schema_Ponzi) (non poteva essere che italiano) che fù costruito proprio per truffare le persone.

Per aiutarla a comprendere, le faccio un esempio pratico, ma semplice semplice:

Io decido che mi iscrivo ad una certa situazione (per esempio un club) ad un costo di $50.

Convinco 5 persone a fare la stessa cosa, dichiarando che, per ogni persona che lo farà, io guadagnerò il 10%.

Ovviamente queste 5 persone potranno fare la stessa cosa; ognuno di loro troverà 5 persone che si iscriveranno a quella tale situazione e che pagheranno $ 50 l’iscrizione, sulla quale io guadagno il 10% e chi li ha fatti iscrivere guadagnerà anch’esso il 10%.

Viene facile immaginare che questa cosa si espanderà in orizzontale in maniera vertiginosa, ma che con l’incremento in profondità, da un certo livello in poi verranno a mancare i soldi per pagare le provvigioni.

Bene…..anche questo è Vietato per Legge!!!!

 

Il MLM è semplicemente una STRATEGIA COMMERCIALE che moltissime aziende stanno usando, evitando il canale commerciale tradizionale (Pubblicità, Importatore, Grossista, Agente, Negoziante) e scegliendo di demandare la commercializzazione (e quindi tutte le provvigioni) alle persone comuni che è anche target di riferimento.

E’ l’unica maniera per coprire il mercato in maniera capillare.

Lei ha scritto una mostruosa stronzata sul fatto che oggi non siamo più nell’America rurale degli anni trenta (luogo ed epoca dove è nato il Network Marketing) e che quindi oggi, i prodotti, lei se li compra su internet. . . . è una stronzata proprio perché moltissimi di noi, me compreso, vendono anche e soprattutto tramite internet.

Evidentemente le scelta, da parte di una azienda, di commercializzare i propri prodotti tramite il sistema di MLM, ha la sua valenza quando si tratta di prodotti di semplice utilizzo/spiegazione.

Non è un caso che le aziende che superano i venti anni di esperienza e permanenza sul mercato sono soltanto le aziende che trattano prodotti di integrazione alimentare, di prodotti per la casa, per la bellezza , caffè etc etc.

Si tratta semplicemente, di una vendita diretta B2C o C2C.

TUTTO ASSOLUTAMENTE LEGALE ED ETICO

 

Credo sia utile sottolineare, quale potrebbe essere uno dei motivi, dal mio punto di vista, per cui gli ASINI tendono a fare confusione fra i diversi tipi di sistemi (legali ed illegali).

E’ semplicemente un fatto grafico: vale a dire che se dovessimo descriverle graficamente il meccanismo del sistema, a molti viene da disegnare una piramide, dove al vertice ci saremo noi e sotto disegneremo le persone che lavoreranno nel nostro team. (ovviamente gli ASINI vedono soltanto la piramide, quindi “piramidale”).

Ma, se invece di disegnarle la piramidi, le disegnassimo uno schema grafico modello Facebook (ha presente il disegnino sulla prima pagina di quel social??) immediatamente il suo cervello si sposterebbe sulla Rete, quindi sul Network – quello che realmente è.

 

I PRODOTTI SONO SCARSI?

Lei ha fatto una affermazione tipo …. “i prodotti normalmente non sono un gran che”…..

Mi sembra inutile sottolineare che una affermazione di questo tipo, è la classica affermazione che può fare solo un ASINO.

Non è avallata né da contenuti tecnici ne da contenuti oggettivi.

Per esempio, se le facessi provare i prodotti della mia azienda si ricrederebbe immediatamente ma, è talmente fuori luogo la sua affermazione, che sarei costretto a scendere ai livelli di un ASINO.

 

HANNO SUCCESSO SOLO I VERTICI?

“Nel Network Marketing hanno successo solo le prime linee”. . .

Per affrontare questo tema bisogna condividere con me che, il Network Marketing, deve avere due elementi fondamentali:

1) deve basarsi su prodotti di consumo (prodotti che si mangiano, prodotti che si bevono, cura della persona, cura della casa etc etc).

Questo consente una facile “trasferibilità delle informazioni”  in maniera che “tutti” possano provare a svolgere questa attività e, soprattutto, a tentare di avere successo.

Voglio dire che, dal mio punto di vista, non si può mettere nel meccanismo del Network un prodotto complesso (Assicurazioni – Finanziamenti - Risoluzioni di Pratiche Legali- Recupero Credito e chi ne ha più ne metta) perché, la mia esperienza, mi porta a dire che, sono queste le tipologie di  aziende che fanno arricchire solo i primi 2/3 livelli, per evidenti motivi di difficoltà di proposizione e trasferibilità dell’argomento, che gli addetti troveranno.

Evidentemente, non è per tutti vendere Assicurazioni, Finanziamenti, Recupero Crediti etc. a meno di una ottima preparazione sul tema, oltre che nella vendita,

2) non deve stravolgere le abitudini delle persone a cui ne parli:

card che ti vincolano ad acquistare prodotti nei negozi con quel logo

utenze domestiche da operatori sconosciuti etc

Normalmente l’idea della controparte è “Io mi guadagno i soldi e Voglio spenderli dove e come mi pare” quindi, se vai a proporre queste cose, hai un alto tasso di No che ti porteranno a desistere.

Non và dimenticato, inoltre, che in TUTTE le situazioni commerciali/imprenditoriali, non tutti diventano ricchi:

- molti vendono assicurazioni, solo alcuni diventano ricchi (o guadagnano bene).

- molti vendono tramite call center, alcuni hanno più successo

- molti fanno promozione commerciale nei Centri Commerciali, alcuni guadagnano bene

- molti vendono il famoso aspirapolvere, qualcuno si è veramente arricchito

A proposito, ASINO, tutti queste figure professionali che ti ho menzionato, ti arrecano disturbo o ti disturbano solo quelli che fanno Network Marketing?

Bada a come rispondi, ASINO, perché se ti disturbano tutti, allora stai parlando di un fenomeno sociale, stai mettendo in dubbio tutti i meccanismi attuali di commercializzazione e marketing (cosa che spesso faccio anche io) ma, dacci un alternativa, altrimenti in quell’articolo hai solo fatto una gag (che per altro non faceva assolutamente ridere)!!!

 

VENDITA O NON VENDITA?

Sono una persona che ha fatto vendita per oltre 25 anni, ragion per cui amo questo termine (e questa professione) ma non credo che stiamo parlando di vendita.

Credo che stiamo parlando di una semplice divulgazione di informazioni, corroborate dal fatto che, essendo un utilizzatore dei prodotti stessi, io sono la dimostrazione vivente della veridicità di quello di cui stò discutendo con l’interlocutore (Condicio sine qua non).

(E’ come essere il titolare di un negozio di scarpe Adidas e portare ai piedi le Nike)

 

DEVO VENDERE AI MIEI PARENTI?

Il realtà la frase che avete usato è “devo rompere i coglioni a cugini, zie e parenti vari”

Quando voi ASINI parlate dei parenti dimostrate veramente tutta la vostra ASININITA’.

Si chiama “Mercato di riferimento” ed è quello che INEVITABILMENTE devi andare a scandagliare quando approcci ad una qualsiasi forma di divulgazione, proposta o vendita in forma BtoC o CtoC (Business to Consumer o Consumer to Consumer).

A meno che tu non ti metta a fare lo scrittore di stronzate sui blog o il ragioniere (ma anche se fai il ragioniere devi comunicarlo al tuo “mercato di riferimento”)

E tu le tue stronzate sul blog, quando hai iniziato, non le hai comunicato per prima ai tuoi amici??

Non hai un cugino che si si è messo a vendere assicurazioni sulla vita e te le ha proposte??

Non hai un amico che si è messo a vendere finanziamenti e che te li ha proposti??

E l’amico che si è messo a vendere case e che ti ha detto “ se decidi di investire in una casa,  ci penso io”??

E se tu decidi di aprire una profumeria, che fai, non chiami tutte le tue amiche??

E se apri un negozio di scarpe?? E se apri un bar, non fai il giro di telefonate a tutto il tuo “Mercato di Riferimento” facendogli sapere che hai aperto un bar?? . . . Noooo????? . . .ASINO!!!!!

 

DEVO SPENDERE SOLDI PER LAVORARE?

Non so se nel tuo (pessimo) articolo oppure da qualche altra parte ho letto “è proprio una situazione sulla quale, inderogabilmente, non riesco a passarci sopra – pagare per lavorare? Mai!!

Quando fate questa affermazione raggiungete quella che io chiamo l’Apoteosi Asinina.

Cioè la massima espressione di atteggiamento da ASINO, fino a che le tue parole si trasformano quasi in un Raglio e, se si guarda bene, anche la faccia si stà trasformando in quella di un ASINO.

(ovviamente le orecchie sono quelle di un ASINO, già da prima)

Dobbiamo proprio cambiare la prospettiva dalla quale guardiamo questo business e, soprattutto, dobbiamo cambiare i termini.

Ma ti rispondo in questa maniera:

Attività Autonoma:

Sono stato il titolare di due negozi in Franchising dal 2008 al 2012 (uno per 4 anni e l’altro per 2 anni)

Ho fatto il contratto con la casa madre (il marchio).

Ho fatto il contratto per il negozio, i contratti per le utenze, i contratti con altri fornitori (oltre a quello del “core business”).

Nel tempo, ho fatto i contratti con 5 ragazzi/e che lavoravano per me.

Ovviamente ho sorvolato sui lavori nei negozi, mobili, sedie.

Ci avevate mai pensato che serve la carta igienica, le tovagliette, il sapone, gli stracci, le scope i secchi, matite, penne, binder per i documenti, la cassaforte, il sistema di allarme, la signora che viene a pulire….. 

Ho fatto milioni di contratti sulle cose che dovevo pagare ma, non sono riuscito a fare nessun contratto con i clienti (che avrebbero pagato loro me) che, ogni giorno, avevano la libertà di decidere se entrare nel mio negozio o in quello di altri.

Il ”pensiero principe” che mi girava nel cervello…. era ”come sarebbe se questo signore che ha appena comprato nel mio negozio avesse la possibilità di far comprare ad altri la stessa cosa (in un suo negozio), e tutti questi altri, potessero fare la stessa cosa, all’infinito, consentendomi, ognuno di loro, di guadagnarci qualcosa?????????”

......vediamo la soluzione.

Attività Autonoma:

Con l’Azienda con  la quale collaboro attualmente ho aperto il mio codice (è il numero che stabilisce il mio rapporto con l’azienda) assolutamente gratis!!!!

Poi mi sono trovato a parlare con altre persone dei prodotti della mia azienda ma…..non sapevo di cosa stavo parlando.

(E’ come avere un negozio di scarpe Adidas, portare ai piedi le scarpe Nike e non avere in negozio nessun paio di scarpe….

La cosa più logica è stata…comprare, quindi provare, alcuni prodotti …oggi li uso regolarmente mi fanno bene, mi fanno stare in forma, mi sento forte, sono più bello (ah no, bello lo ero già prima)!!!!

Quindi il primo passo è stato, diventare un cliente di quell’azienda.

Chi mi ha parlato di quest’azienda ha guadagnato dei soldi sui prodotti che io ho comprato (che mi ha “venduto”), e che consumo regolarmente ma…non sono obbligato, potrei anche non consumarli. Ho trovato altre persone che consumano e che chiedono ad altri di fare la stessa cosa.

Infatti mi è stato spiegato che questa cosa era “replicabile” e cioè che io posso “vendere” i prodotti ad altre persone (persone che consumano i prodotti e sui quali consumi, io guadagno qualcosa) e che a loro volta queste persone possono cercare altre persone che consumano / vendono / guadagnano.

Ognuno di noi ha due obbiettivi : trovare persone che consumano/vendono prodotti e trovare/reclutare/formare persone che vogliono fare la stessa cosa…in maniera ESPONENZIALE.

Perché questo è il nocciolo dell’MLM. . .  l’esponenzialità dei risultati che puoi ottenere.

Non ho speso soldi per lavorare.

Sono un consumatore di prodotti validi, che consiglia ad altri di fare la stessa cosa …… e questo è…. SENZA LIMITI.

Ora, dipende da come lo guardi o da come lo dici:

cerco persone che vogliano consumare prodotti e che cercano altre persone che vogliano fare lo stesso

oppure

cerco persone che vogliano lavorare con me e che cerchino, a loro volta, persone che vogliano fare la stessa cosa (con l’obbiettivo di vendere i prodotti).

A proposito . . .  hai scritto un'altra stronzata sul fatto che se non riesci a vendere i prodotti perché il mercato si satura e quindi, i prodotti stessi, ti rimangono tutti in magazzino.

Mercato saturo : Affermazione Asinina (ma come si satura un mercato???)

Magazzino pieno : In Italia esiste ormai da tanti anni, per legge, il soddisfatto o rimborsato.

Vuol dire che se dopo trenta giorni che hai dei prodotti (che non hai consumato tu o che non sei riuscito a vendere) puoi renderli con la restituzione totale dei soldi.

Un po’ di considerazioni:

Se dopo un mese non hai consumato o venduto niente vuol dire che non volevi fare questa attività o non ti piacciono i prodotti almeno come consumatrice (mica ti legano per fare questa attività o per consumare i prodotti, puoi lasciar perdere).

La mia azienda ti rimborsa totalmente il costo del prodotto anche se il prodotto lo hai consumato quasi integralmente (vuol dire che non ti interessa sviluppare questa opportunità – mica ti leghiamo).

Io non faccio magazzino: io ordino e faccio spedire a casa tua solo quando tu mi dici che vuoi i prodotti!!! ……. Ci starebbe bene che qui ti scrivessi ASINO (ma non lo faccio).

 

SPERIAMO CHE EVOLVI!!

Ora hai ricevuto un bel po’ di informazioni. . . . . . hai due possibilità:

o mi chiedi ulteriori approfondimenti / chiarimenti

o sono costretto a chiamarti . . . Scimmia

cioè proverò a spiegarti come mai ancora oggi,  nel 2014, esistono delle persone, che hanno le stesse opinioni di oltre 20 anni fa’, senza sforzarsi minimamente, per cercare di evolverle

Per capire questo, ci aiuta un esperimento del 1967 del Dr. Stephenson, diviso in tre parti:

 

(Stephenson, G. R. (1967). Cultural acquisition of a specific learned response among rhesus monkeys. In: Starek, D., Schneider, R., and Kuhn, H. J. (eds.), Progress in Primatology, Stuttgart: Fischer, pp. 279-288.)

In questo esperimento cinque scimmie vennero collocate in una gabbia, con al centro una scala che permetteva di raggiungere delle banane.

Prima parte:

Come ovvio, non appena entrate una scimmia si recava subito sulla scala ma causava un effetto indesiderato : come si arrampicava in alto, non solo il ricercatore la spruzzava con un getto di acqua gelato ma anche le altre quattro scimmie venivano investite dal getto freddissimo.

Quando un’altra scimmia provava a salire la scala, il ricercatore la respingeva di nuovo con l’acqua gelata e nel mentre innaffiava anche le altre 4 scimmie.

In pochissimo tempo le scimmie imparavano che se qualcuna provava ad avvicinarsi alle banane, tutte venivano bagnate. Quindi, non appena una scimmia faceva per avvicinarsi alla scala, le altre 4 la bloccavano in malo modo.

Alla fine tutte e cinque le scimmie impararono :

“Non avvicinarti alla scala per prendere le banane”

Nella seconda parte dell’esperimento, vennero rimossi gli “annaffiatoi”, ma le scimmie continuarono a non andare verso la scala, quindi non seppero mai che il rischio di bagnarsi era scomparso.

Nella terza parte dell’esperimento, Stephenson sostituì una scimmia della gabbia con una nuova che non aveva fatto parte dell’esperimento. Questa scimmia si recava verso la scala per prendere le banane e subito le altre correvano per fermarla.

Più la nuova scimmia provava ad avvicinarsi alla scala, più le altre quattro diventavano brutali, finché anche lei smetteva di provarci.

Stephenson allora sostituì un’altra scimmia, che si recò anch’essa verso la scala. Questa ultima scimmia veniva stoppata con forza non solo dalle tre scimmie originali, ma anche dalla penultima arrivata che fino a poco prima sembrava così entusiasta di salire la scala e non aveva mai sperimentato il getto dell’acqua fredda.

Una a una, Stephenson sostituì anche le altre tre scimmie.

Ora, tutte le scimmie dentro la gabbia erano nuove. Non erano mai state bagnate. Gli annaffiatoi non erano più presenti. Perché nessuna provava a prendere le banane?

Perchè non devi, perchè le cose stanno così, perchè è sempre stato così

……qualsiasi novità accade, non ce ne accorgiamo (o meglio, le scimmie non se ne accorgono)!!

 

Tanto Le Dovevo!!!

Salvo Cipriano